Lentamente, ma l’Italia pedala verso il futuro.

È quanto emerge dall’ A Bi Ci della ciclabilità”, una ricerca sull’utilizzo della bici realizzata da Legambiente in collaborazione con Rete Mobilità Nuova, uno studio dettagliato che evidenzia come, anche in Italia, l’utilizzo della bicicletta è sempre più diffuso.

Nonostante i numeri non siano ancora così importanti come quelli di altri paesi europei, primi fra tutti l’Olanda, ciò che lascia ben sperare è il trend costantemente in crescita registrato negli ultimi anni.

20 città italiane infatti vantano statistiche di livello europeo, mentre in altre città di medie dimensioni almeno un quarto della popolazione usa la bicicletta in città quotidianamente.

Nella classifica italiana le città che hanno manifestato maggiore sensibilità nell’utilizzo delle due ruote sono Pesaro e Bolzano, dove ogni giorno il 30% degli abitanti utilizza la bicicletta come primo mezzo di trasporto. Seguono Ferrara con il 27% e Treviso con il 23%.

Un traguardo, per quanto sia solo l’inizio, raggiunto grazie agli sforzi e all’impegno delle Amministrazioni locali che hanno saputo sensibilizzare la propria cittadinanza ad un uso sempre più consapevole della cosiddetta “mobilità dolce”.

Ad aiutare il raggiungimento di questo piccolo grande obiettivo è stato l’affermarsi di una nuova concezione dell’uso della bicicletta, da non intendersi più come mezzo di svago da utilizzare solo nel tempo libero, ma anche come valida alternativa per i tragitti urbani casa-lavoro e casa-scuola.

Ma cosa ha convinto gli italiani a pedalare di più?

Secondo Legambiente, oltre la difficoltà economica del periodo, il cambiamento delle forme di mobilità deriva proprio dalla crisi del tradizionale modo di muoversi. L’insofferenza accumulata negli ingorghi, nel traffico, nel tempo perso, nello smog e nello stress che ne consegue, è la causa principale che ha spinto gli italiani ad avvicinarsi sempre più all’utilizzo quotidiano della bicicletta.

Se poi si considera l’aspetto economico ed ecologico legato alla mobilità dolce siamo sicuri che anche l’Italia, se pur lentamente, sta pedalando verso un mondo a forma di due ruote.